oggi, l’inquinamento in generale, ed in particolare quello dell’aria che respiriamo, sono un problema di non poco conto. Siamo definiti generazione ‘indoor’ in quanto trascorriamo la maggior parte del tempo in ambienti chiusi dove l’inquinamento dell’aria mediamente è cinque volte superiore rispetto all’esterno con concentrazione di CO2, gas radeon, batteri, pollini, formaldeide, funghi e umidità.
Oggi, si costruiscono abitazioni performanti dal punto di vista dell’efficienza energetica, cercando in fase di progettazione di annullare i ponti termici, isolare la dispersione con l’installazione di un cappotto termico esterno, e scegliendo serramenti di nuova generazione.
Abitazioni ad alto recupero energetico hanno però un punto debole: sono così efficienti che risultano isolate. Si corre il rischio di vivere in un ambiente sigillato, dove l’aria interna raggiunge alti livelli di umidità (vapori derivanti dalla cottura di cibi, presenza di persone, umidità prodotta in bagno o lavanderia) e conseguente comparsa di muffe.
Studi specifici dimostrano come il nostro corpo percepisce benessere e comfort con temperature che oscillano tra i 20° e i 23° e con umidità dell’aria tra il 40% e il 55 %. Considerando che un adulto ha bisogno di 400 litri di aria fresca ogni ora, ed espelle, in media, 20 litri di anidride carbonica per ora, si capisce come un adeguato ricambio d’aria sia necessario anche per una maggiore salubrità.
In assenza di adeguato ricambio d’aria, le concentrazioni di gas dannosi aumentano e il quantitativo di ossigeno diminuisce, provocando quindi molto spesso malessere ed emicranie
Una soluzione è aprire le finestre per alcuni minuti più volte al giorno, perché una miscelazione di gas riduce la percentuale di inquinamenti ma questo implica inevitabilmente una notevole dispersione termica, che si ripercuote sui consumi di riscaldamento e, di conseguenza, sulla bolletta energetica dando via libera a rumori e inquinamento.
La soluzione a quanto detto è un impianto a ventilazione meccanica controllata, o VMC, che permetta di avere sempre sotto controllo la qualità dell’aria respirata con particolare attenzione a ciò che si immette nel proprio spazio chiuso, attraverso filtri appositi per l’aria in entrata che andranno ad eliminare polveri sottili, pollini e altri agenti inquinanti e nel contempo di eliminare umidità in eccesso e muffe
Essenzialmente il sistema di ventilazione meccanica controllata è un sistema adottato nelle nuove costruzioni in generale, ed in particolare nelle costruzioni in edilizia ecosostenibile per conferire al fabbricato maggiore comfort e salubrità. La VMC abbinata a tecnologie specifiche per costruzioni in legno in grado di monitorare e controllare permanentemente l’umidità presente nelle strutture conferisce un valore aggiunto all’immobile, ben consapevoli che questo materiale, se tenuto asciutto, non presenta problemi di durabilità.
Tornando alla cosiddetta VMC gli studi e l’esperienza sul campo hanno portato oggi a definire come migliore dal punto di vista tecnico, igienico e funzionale un impianto di tipo decentralizzato o puntuale con doppio flusso continuo dove viene gestita l’aria di ogni ambiente singolarmente.
A differenza del flusso alternato, l’immissione e l’espulsione avvengono contemporaneamente e separatamente comportando notevoli vantaggi. Chiaramente l’aria che viene espulsa ha la temperatura dell’ambiente interno da cui viene prelevata mentre l’aria che viene immessa ha la temperatura dell’ambiente esterno, ma grazie allo scambiatore termico di queste apparecchiature si riesce ad avere un’efficienza di recupero termico nell’ordine di oltre il 90 % durante tutto il ciclo di ricambio non andando così a disperdere energia.
Per tutta questa serie di buoni motivi consigliamo sempre questo tipo di installazione nei nostri e vostri fabbricati, siano essi adibiti ad abitazione, uffici, locali commerciali, ecc
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